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Professionisti e Innovazione Digitale, la Ricerca dell’Osservatorio del Politecnico di Milano

11-07-2024

Professionisti e innovazione digitale: a che punto siamo? Ne abbiamo parlato al Convegno Professionisti, qualcuno con cui correre, organizzato dall’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale della School of Management del Politecnico di Milano.

Il Convegno è stato un’occasione di confronto tra Istituzioni, Associazioni di rappresentanza, studi professionali e aziende sui risultati della Ricerca 2023/24 condotta dall’Osservatorio, che ha fornito una fotografia delle principali tendenze in atto nei modelli organizzativi, relazionali e di business degli studi professionali italiani, consentendo di valutare la direzione verso cui si stanno muovendo in termini di investimenti digitali, approccio alle nuove tecnologie, ruolo nei confronti delle imprese clienti.

Sul palco è intervenuta anche Datev Koinos, partner dell’evento, che da molti anni si dedica a progetti di ricerca e sviluppo nell’ambito dell’innovazione digitale e delle applicazioni software integrate con modelli di Intelligenza Artificiale, collaborando anche con Istituti universitari e di ricerca.

Aumentano gli investimenti dei professionisti nel digitale

In base alla ricerca dell’Osservatorio, nel 2023 avvocati, commercialisti e consulenti del lavoro italiani hanno investito in tecnologie digitali complessivamente 1,888 miliardi di euro, registrando un +7% rispetto al 2022, con previsione di un’ulteriore crescita nel 2024, che dovrebbe portare la spesa digitale a quasi 2 miliardi di euro nell’anno in corso. A investire di più in tecnologia sono risultati gli studi multidisciplinari, seguiti dai consulenti del lavoro, poi dai commercialisti e infine dagli avvocati.

Intelligenza Artificiale tra sfide e opportunità

Rispetto all’Intelligenza Artificiale, la ricerca dell’Osservatorio rileva come non sia ancora compiutamente entrata negli studi, sebbene susciti grande interesse tra i professionisti. Oltre l’80% degli studi si sta documentando sulla nuova tecnologia, ma meno dell’8% sta sviluppando o avviando progetti in quest’ambito. Commercialisti, consulenti del lavoro e studi multidisciplinari vorrebbero utilizzare l’AI soprattutto per rendere più efficiente la compilazione e la redazione di documenti e atti, automatizzando le attività ripetitive. Ma quali sono le principali preoccupazioni dei professionisti per il futuro? Se da un lato c’è la difficoltà di trovare personale adatto alle esigenze dello studio, dall’altro preoccupano il passaggio generazionale e la difficoltà di far percepire l’utilità di nuovi servizi alla clientela.

Software per contabilità e fatturazione le tecnologie più diffuse

Per quanto riguarda il patrimonio informatico degli studi professionali, la ricerca evidenzia che i software maggiormente presenti sono quelli per la gestione di contabilità e paghe, fatturazione elettronica e i sistemi di videochiamate, mentre le percentuali più basse sono registrate in quelle evolute (come CRM, business intelligence, AI, workflow). Negli studi commercialisti, in particolare, i software per la gestione della contabilità e della fatturazione elettronica sono presenti rispettivamente nell’88% e nell’87%, i sistemi per le videochiamate nel 73%; tutti gli altri applicativi oggetto della ricerca (conservazione digitale a norma, piattaforme di eLearning, portale per la condivisione documentale con i clienti) risultano invece adottati da meno del 44% degli studi.

I professionisti partner digitali delle Piccole e Medie Imprese

Secondo la ricerca dell’Osservatorio, anche nel 2023 e nei primi mesi del 2024, gli studi professionali si sono confermati tra i principali partner delle piccole e medie imprese italiane nei progetti di trasformazione digitale (il 34% delle PMI che collabora con enti esterni per la digitalizzazione identifica gli studi professionali come interlocutori principali). Tuttavia, il loro supporto si è concentrato principalmente sulle attività amministrative, piuttosto che sugli aspetti di pianificazione o consulenza.

Osservazioni conclusive

Il confronto sui risultati della ricerca ha messo in luce ancora una volta come il progresso tecnologico e gli obiettivi di transizione digitale e green, previsti anche nelle linee strategiche nel PNRR, avranno un impatto crescente sul mondo delle professioni, che deve attivarsi in fretta per adeguare i modelli organizzativi, relazionali e di business ai nuovi contesti e produrre nuovo valore per la clientela.

Per avvocati, commercialisti, consulenti del lavoro e studi multidisciplinari – ha commentato Claudio Rorato, Responsabile scientifico e Direttore dell’Osservatorio Professionisti e Innovazione Digitale – è il momento di correre, per accelerare il livello di digitalizzazione e sostenibilità, sia all’interno delle loro organizzazioni che nel trasferimento alle aziende clienti, fondamentale per supportare le imprese italiane nel processo di cambiamento”.

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